Laboratorio sulla preparazione della bottarga di muggine
Nella corte di una storica cantina in terra cruda ti aspetta un piccolo grande viaggio sensoriale tra i sapori primigeni della nostra tradizione locale.
Assisteremo alla preparazione della polvere d’oro del mare secondo la tradizione di Nurachi: ricca di gusto, proteine e acidi grassi insaturi omega 3, la bottarga è un vero jolly in cucina: riesce a dare brio e vigore ai piatti più spenti e trasforma golose combinazioni in piatti d’autore!
Una preparazione antica quella della bottarga, carico prezioso e merce ambita di scambio nel Mediterraneo. Un tempo cibo umile, prodotto e consumato dai nostri pescatori in alto mare, ora prezioso alimento versatile.
La bottarga racchiude amore e sapienza, ricerca e purezza: si presenta integra, di consistenza piena, compatta al taglio, di colore ambrato-dorato, uniforme, protetta da una pelle aderente, dal sapido gusto salmastro e di mandorla secca.
Vieni a scoprire con noi il gusto e i segreti della nostra preparazione!
14 Ottobre 2023
Dalle 17:30 alle 19:00
Laboratorio sulla bottarga secondo la tradizione di Nurachi: una tradizione millenaria.
La vera bottarga di questi luoghi si riconosce per la presenza di su biddiu, parola sarda che significa ombelico, anche se, in realtà, è un pezzetto di placenta che rimane attaccato alla parte iniziale della baffa. I prodotti migliori si ottengono dal cefalo volpina.
Pare fossero stati i Fenici i primi ad averla brevettata, anche se la diffusione nel bacino del Mediterraneo si deve soprattutto all’opera dei mercanti arabi: nella loro lingua la bottarga veniva chiamata bùtarikh, che significa appunto “uova di pesce salate”. Nella lingua sarda è chiamata butàriga e conserva una forte assonanza col termine arabo, chissà da quale bacino comune mediterraneo è nata questa parola antica.
Frugando tra archivi e documenti isolani e non, non mancano davvero notizie storiche e lodi per questa ambrata leccornia venuta dal mare. “Non ricordo di avere mangiato niente di più squisito”, annuncia nella prima metà del 1400 Bartolomeo Platina ne “Il piacere onesto e della buona salute”. In un documento del 1386 si parla, invece, di una nave corsara catalano-aragonese che cattura un veliero mentre esce dal porto di Oristano carico di “anguilla salada e bottarghe”.
Questa pietanza, chiamata all’epoca “caviale dei sardi”, divenne piano un dono regale, riservato alle grandi occasioni. Oggi le nuove tecniche di pesca, e lo spirito imprenditoriale di alcune aziende, hanno permesso la nascita di un florido mercato che riesce ad esportare la bottarga fino ai paesi più distanti del globo.
L’attività comprende
✔ Laboratorio sulla preparazione della bottarga muggine
✔ Degustazione e assaggio di bottarga abbinata alla vernaccia della cantina
Posti max: 20
A cura di Tiberio Caddeo
Cantina Caddeo
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