L’Arte dell’intreccio: artigiani al museo
Visita guidata Casa Museo e incontro con gli artigiani
L’emozione di conoscere gesti antichi e generazioni d’intrecci. La casa museo Peppetto Pau apre la sua corte e i suoi spazi all’incontro con uomini e donne custodi di memoria e tradizione.
Con questo incontro avrai l’occasione speciale di entrare nel cuore della tradizione, osservare e riscoprire la capacità manuale del fare affinché la cultura materiale continui a vivere nel mondo attraverso la comunità allargata dei suoi testimoni.
Nurachi è ancora il paese crocevia di un tempo, voglioso di rinsaldare e impreziosire l’identità della sua gente. Qui passato, presente e futuro si intrecciano per regalarti piccole e meravigliose occasioni di scoperta dove onorare la tradizione e permetterne l’evoluzione.
Attività gratuita ma soggetta a prenotazione! Scegli l’orario di visita a te più congeniale tra quelli disponibili e assapora l’arte di cui siamo maestri!
14 Ottobre 2023
Dalle 09:30
L’arte dell’intreccio delle erbe palustri del Sinis: l’antico futuro
L’occasione speciale di entrare nel cuore della tradizione e conoscere sapienti giochi d’intrecci
I visitatori della casa museo Peppetto Pau avranno l’opportunità di assistere dal vivo a diverse dimostrazione di intreccio e di ascoltare i racconti di chi ancora oggi detiene inalterato un bagaglio unico di sapienza nelle mani, che spazia da manufatti arcaici, come le nasse in giunco, e le sue evoluzioni alla moda come borse e lampadari.
- Costruzione delle nasse tradizionali in giunco: il maestro di nasse, Giovanni Marongiu, detto Juana, è pronto a condividere la sua passione. Pescatore da una vita, nassarolo per passione. Crea nasse e le trasforma anche in paralumi. Ancora oggi che compie 86 primavere, recupera personalmente nelle paludi e lagune del Sinis il giunco, materia prima fondamentale per le sue creazioni. Tra le storie di pesca, quella con le nasse è la più longeva: un metodo di un mestiere antico che dura da millenni e che continua a perpetrarsi tra gli appassionati, suscitando sempre di più attenzioni e curiosità di chi vuole conoscere la storia di una tradizione, sperimentare un approccio più sostenibile di pesca e cimentarsi nell’arte creativa dell’intreccio,
- Costruzione dei cestini in olivastro e canne: il maestro d’intreccio, Gianni Lotta, condividerà i suoi saperi nell’arte della produzione di cestini tradizionali di San Vero Milis.
- Lavorazione de sa spadua, la stuoia sarda: l’Associazione Domus de Làdrini vi farà conoscere la lavorazione antica della stuoia sarda e il suo materiale di costruzione, la Tifa. Questa straordinaria pianta palustre perenne ha trovato molteplici impieghi nella vita quotidiana dei nostri antenati, da cibo di prima necessità a esca per il fuoco. Supera i due metri di altezza e crea infiorescenze formate da migliaia di piccolissime setole sottili raggruppate in lunghe spighe cilindriche. Quella femminile è molto densa, marrone, costituita da migliaia di piccoli fiori che spuntano nei mesi più caldi di luglio e agosto.Gli scapi fiorali sovrastano facilmente il fogliame e vengono impollinati dal vento. Esistono mille usi curiosi di questa infiorescenza caratteristica a forma di “sigaro”: pare possa trasformarsi in un efficace zampirone scaccia zanzare e venir usato per imbottire nella sua versione cotonosa. La Tifa è una pianta magica straordinaria. Anche se dovremmo parlare di due piante, due sorelle che si distinguono dall’aspetto delle foglie. La Typha angustifolia, dalle foglie strette, impiegate principalmente nella costruzione dei tetti in grado di resistere alle piogge, grazie alla loro capacità idrorepellenti, e la Typha latifolia, dalle foglie larghe. Quest’ultima è quella che ci interessa da vicino: è saldamente ancorata al fondo con robusti fusti sotterranei che si ergono eretti al cielo; ogni suo fusto è munito di foglie verdi-bluastre, larghe 1-2 cm e lunghe fino a 3 metri. Queste foglie vengono raccolte e adoperate da tempi immemori per la tessitura del fondo delle sedie, per rivestire fiaschi e damigiane e soprattutto nella fabbricazione delle stuoie, sarde, antico giaciglio presente un tempo in ogni abitazione, in ogni capanna dei pescatori e ovile del pastore.
Quanta storia, quanta memoria hanno da raccontare questi sottili intrecci di vite e di mondo.
Vieni e scoprili con noi!
L’attività comprende
✔ ️Visita guidata casa museo e incontro con gli artigiani
✔ ️L’artigiano si racconta: la sua storia, il suo lavoro
✔ Costruzione delle nasse tradizionali in giunco
️✔ Costruzione dei cestini in olivastro e canne
✔ ️Lavorazione de sa spadua: la stuoia sarda
Posti max: 90
Visita guidata a cura di Valentina Chergia e Francesca Sotgiu, guide turistiche e archeologhe